di Roberto Dall’Acqua

“Progetto Mnemòsyne” è un libro avvincente e originale. Lo ha scritto Mirco Goldoni, con passione e perizia, scandagliando i processi della memoria.

Un argomento inconsueto perché, tra le pagine, affiorano i ricordi delle persone. Ricordi che una macchina – chiamata appunto “ProgettoMnemòsyne” come la madre delle muse – fa riaffiorare. 

Il lato interessante del libro di Goldoni è che vengono recuperate le singole vicende, o il loro complesso, di altre persone.

Il nostro cervello – in questo vivido libro – rivive episodi che hanno vissuto altri in modo indelebile e ma anche molto faticoso.

Al termine delle sedute, che pur possono fare affiorare memorie proprie del soggetto sottoposto al trattamento, il soggetto è sfiancato e in preda a convulsioni.

Affiorano nelle pagine di “Progetto Mnemòsyne” le esperienze dello scrittore, ingegnere e informatico, che corroborano l’intero testo.

Un libro affascinante, scritto in modo chiaro e con qualche tecnicismo che però non inquieta, anzi spinge ad accedere al vocabolario per scoprire nuovi significati.
Mirco Goldoni è scrittore che merita di essere letto e riletto per la freschezza di idee e per la sintassi appropriata e trasparente.

“Mnemòsyne” è una lettura che merita, anche, un seguito perché i personaggi del libro sono ritagliati in maniera eccellente e fanno di loro una sorta di unicum alle prese con la bellezza e i conflitti della nostra memoria

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